Cosa ha perso la topolina inglese?
- Voto:
- (5/5)
- Età consigliata: da 3 a 7 anni
- Editore: Neu Westend Press
- Genere: Educativo | Interattivo | Umoristico
Premessa
Cosa ha perso la topolina inglese? fa parte di una serie di libri bilingui nata dalla penna di Mark Pallis e dalla matita di Peter Bayton. Oltre a raccontare una storia originale, essere arricchiti da splendide illustrazioni e favorire l'apprendimento di numerose lingue straniere, questi volumetti fanno parte di un progetto benefico che ci tengo a pubblicizzare e a sostenere: fino alla mezzanotte di venerdì 10 aprile 2020, difatti, saranno scaricabili gratis da Amazon, come regalo per le famiglie e i bambini in questo momento difficile. Terminato il periodo promozionale, i libretti in questione resteranno comunque fruibili gratuitamente da tutti coloro che dispongono dell'abbonamento a Kindle Unlimited.
Segnalo ancora, infine, che in questa recensione farò riferimento al libro intitolato Cosa ha perso la topolina inglese?, ma che sul sito della casa editrice e su Amazon potrete trovare anche le versioni bilingui italo-francese, italo-spagnola e italo-tedesca della medesima storia.
Trama
A chi non è mai capitato di perdere qualcosa? Prego, se tra di voi c'è un fortunato che è scampato alla semina involontaria, per strada, di oggetti, accessori, indumenti (per non parlare di animali e bambini, ma qui si apre un discorso a parte...), che alzi immediatamente la mano!
È proprio un fastidioso grattacapo dover ritrovare ciò che si ha dimenticato chissà dove, nevvero?
Niente paura, ci pensano il signore e la signora Rana a venirci in aiuto: nel loro "Ufficio degli Oggetti Smarriti" è accatastata una quantità di oggetti veramente strabiliante, che vanta grattugie, parrucche, macchine da scrivere, pattini a rotelle e persino razzi... Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti!
Sembra impossibile non ritrovare qualcosa, se ci si affida alle zampe (palmate) degli esperti coniugi Rana. Eppure, se un bel giorno a varcare la soglia è una topolina inglese che non spiccica una sola parola di italiano, anche i nostri eroi avranno i loro bei problemi...
Qui si rischia proprio di perdere la pazienza. E persino le staffe. E magari pure la speranza! Come andrà a finire?
Autore
Mark Pallis è un celebre story editor inglese. Ha collaborato con The Guardian e The Times, è stato l'ideatore della serie della BBC Garrow's Law e il direttore creativo dell'agenzia pubblicitaria di Londra che si è occupata di scrivere gli episodi di Tales of Peter Rabbit. Oltre a essere stato membro del comitato esecutivo della Children's Media Foundation, Mark vanta un'esperienza pluriennale in comunicazione e storytelling. Ha da poco lanciato la casa editrice di libri per bambini Neu Westend Press.
Illustratore
Peter Baynton è un illustratore, oltre che un pluripremiato animation director (è stato lui a dirigere Paddington 2, per citare un titolo conosciuto ai più). Si occupa anche di video musicali, spot pubblicitari, animazioni e chi più ne ha più ne metta. Nel corso della sua carriera ha conseguito numerosi premi e riconoscimenti prestigiosi e nel 2013 ha fondato la Radish Pictures, che si occupa di animazioni a trecentosessanta gradi. Qui trovate il suo sito internet personale.
Giudizio
Questo libricino si è rivelato, per me, un'autentica sorpresa: ora vi spiego perché!
A farla da padrona sono indubbiamente le illustrazioni, coloratissime, ricche di dettagli, dotate di humour e assolutamente irresistibili! Ci si può perdere per delle ore a osservare tutti i particolari che Peter Baynton ha disegnato nell'Ufficio degli Oggetti Smarriti, scoprendo sempre qualcosa di nuovo e di interessante. L'espressività dei personaggi tratteggiati, le gag divertenti a cui vanno incontro durante la narrazione e le tinte vivaci con cui sono colorati i disegni fanno di queste illustrazioni dei piccoli capolavori. Non potrete fare a meno di adorarle!
Anche la storia è decisamente originale: una topolina inglese che smarrisce un vecchio cappello giallo e due simpatiche rane, marito e moglie, che si affaccendano per aiutarla a ritrovarlo tra strati e strati di cianfrusaglie, senza capire una parola di quel che dice la povera malcapitata. Le premesse per sbellicarsi dalle risate ci sono tutte, e man mano che il racconto prosegue diventa sempre più esilarante. Lo stile di Mark Pallis è ironico e divertente, con dialoghi spassosi e un crescendo di scenette comiche che vanno oltre il testo, sconfinando nelle illustrazioni. Il risultato è che i disegni raccontano una specie di seconda storia, parallela a quella scritta dall'autore, dipingendo degli sketch che vi strapperanno ben più di una risata.
Il dialogo costante tra immagini e testo è fondamentale, e l'opera vive di questo connubio, del matrimonio riuscitissimo tra parola e disegno.
Aspetto altrettanto importante, e decisamente non trascurabile, è la finalità didattica del libro: insegnare le lingue straniere, coinvolgere emotivamente i bambini e far sì che questi entrino in empatia con chi si esprime ricorrendo a un linguaggio diverso dal loro. Mark Pallis e Peter Baynton hanno una brillante intuizione, quella di veicolare il significato di parole straniere attraverso il racconto (e il disegno) umoristico, proponendo una storia in cui i bambini possano apprendere alcuni termini specifici in altre lingue (sono ben quattro quelle disponibili nella versione italiana del libro: inglese, francese, tedesco e spagnolo). L'autore, però, non si limita a "insegnare", attraverso la voce dei personaggi, soltanto il nome dei vari oggetti in cui i protagonisti s'imbattono durante la ricerca, ma si spinge oltre e, grazie ad alcuni stratagemmi narrativi, riesce a dare una panoramica di indumenti e accessori, numeri, colori, forme e dimensioni, formule di saluto e di ringraziamento... insomma, tre o quattro moduli di inglese in un volumetto solo, e una storia a cui si può ricorrere durante lezioni diverse, a scuola, in base al tema che si vuole trattare con la classe.
Le possibilità offerte dal libro, però, non si fermano qui: sfogliandolo con i bambini, vi renderete conto di poterli coinvolgere in tutta una serie di giochi e di piccoli "gialli" da risolvere; per esempio, trovare nelle illustrazioni un certo oggetto a vostra scelta, aumentando via via la difficoltà con l'aggiunta di un attributo a piacere (cercare tutti gli elementi di un dato colore, di una forma in particolare, oppure che figurano in un certo numero...). Il volumetto si presta anche per giochi da tavolo sulla falsariga di Kaleidos, in particolare nella pagina in cui è illustrato l'Ufficio degli Oggetti Smarriti in tutti i suoi dettagli (a tempo, i bambini dovranno individuare nel disegno dell'ufficio il maggior numero di oggetti disegnati che iniziano per... [scegliete la lettera dell'alfabeto che preferite] e pronunciarne i nomi ad alta voce o scriverli su un foglio).
Insomma, tra storia, illustrazioni, finalità didattiche e ludiche, direi che questo libro è un vero gioiellino! Una prima opera che fa ben sperare per i titoli futuri della Neu Westend Press e che garantisce a questa piccola casa editrice un esordio "con il botto"!
E visto che parliamo di oggetti smarriti...vi posso assicurare che questo libricino è veramente imperdibile!
Consigliatissimo!
Particolarità e consigli d'uso
- Indispensabile per laboratori e lezioni bilingui e per l'apprendimento ludico ed empatico delle lingue straniere.
- Ideale per parlare di oggetti, indumenti, accessori, colori, numeri, forme, dimensioni, formule di saluto e di ringraziamento.
- A scuola, ottimo spunto da cui partire per chiedere ai bambini di raccontare episodi in cui hanno perso qualcosa, le emozioni provate e le strategie adottate per recuperare l'elemento smarrito.
- Si presta in modo particolare per rappresentazioni teatrali, grazie alla semplicità della storia, alla caratterizzazione dei personaggi e ai dialoghi facilmente trasponibili in copione.