Il problema degli orsi brontoloni
- Voto:
- (4/5)
- Età consigliata: da 3 a 5 anni
- Editore: Jaca Book
- Genere: Filastrocca | Umoristico
Nota
Il problema degli orsi brontoloni è il primo libro della serie dedicata alle avventure degli orsi brontoloni, appunto. Per ora, in Italia, sono usciti due volumi, editi da Jaca Book. Qui di seguito l’ordine di lettura:
1) Il problema degli orsi brontoloni;
2) Il problema degli orsi brontoloni a scuola.
Trama
Ammettiamolo, tutti noi abbiamo un amico brontolone: quello che si lamenta sempre, per qualsiasi cosa, dal lavoro al meteo, dal brufolo sul naso alle peggiori ingiustizie cosmiche che, guarda un po’, lo colpiscono regolarmente durante la giornata. Sì, parlo proprio dei brontoloni per eccellenza, i tanto temuti “vampiri emozionali” che trovano in ogni circostanza un pretesto per lagnarsi, arrabbiarsi e scaricare la propria negatività sugli altri. L’orso brontolone di questa storia non fa eccezione: tutto lo irrita, che sia la pioggia oppure il sole, che sia alzarsi al mattino o dover andare a dormire, la sera… Gli animali del bosco non ne possono più di sentire le sue lamentele e di assistere agli scoppi d’ira di cui è preda. Ecco allora un piano geniale per ribaltare la situazione: non posso svelarvi nulla, ma alla fine qualcuno di estremamente brontolone si renderà conto che essere sempre arrabbiati è una gran seccatura!
Autrice
Myriam Ouyessad, classe 1976, è nata a Parigi. Dopo una laurea in filosofia e letteratura alla Sorbonne, scopre il mondo dell’insegnamento e se ne innamora. Pubblica le sue prime storie per bambini all’interno di una rivista dedicata all’infanzia, di cui è corealizzatrice, e nel 2012 esordisce con il suo primo libro, a cui hanno fatto seguito numerosissime altre opere, alcune delle quali tradotte all’estero. Oggi vive in Normandia e ha all’attivo più di una dozzina di pubblicazioni.
Illustratore
Éric Gasté, illustratore, è nato ad Angers nel 1969. Dopo aver studiato Arti Applicate a Parigi, è stato direttore artistico di molteplici riviste edite da Bayard Presse (tra cui Babar). Ha illustrato libri per alcune tra le più celebri case editrici francesi del settore. Oggi vive a Toulouse e si dedica al disegno a tempo pieno.
Giudizio
Già dal titolo capiamo che gli orsi brontoloni sono un problema. Inutile nasconderlo, dobbiamo ammetterlo: di orsi brontoloni è pieno il mondo ed è arrivato il momento di correre ai ripari. Si potrebbe scrivere un’intera trattazione sull’argomento: gli orsi brontoloni. Una calamità per l’intero universo. Una sciagura per tutti coloro che sono abituati a vivere con entusiasmo e allegria. Insomma, a chi non è mai capitato di incontrarne uno?
Il problema degli orsi brontoloni ci fornisce un identikit accurato di questi soggetti: oltre a essere pelosi e un po’ sovrappeso, tendono a lamentarsi per qualsiasi cosa, e quindi a contraddirsi (la mattina non si vogliono alzare, ma poi la sera rifiutano di andare a dormire; odiano la pioggia, e tuttavia sono insoddisfatti anche d’estate, quando c’è il sole...). Non è tutto: sono incredibilmente egoisti, perché pensano che i loro problemi siano più importanti di quelli di chiunque altro, e – inutile a dirsi, lo saprete molto bene – il loro continuo brontolare disturba tutti. Ma guai a farglielo notare: quelli poi diventano aggressivi! E se non volete ritrovarvi con un bel graffio sul sedere o un vasetto di miele rovesciato in testa, è meglio che ve ne stiate zitti. Oppure, soluzione migliore, che formuliate un piano adeguato...
E, in effetti, è proprio quello che fanno gli animali del bosco. La prima volta che i ruoli s'invertono (è l'orso a doversi sorbire le litigate e le lamentele degli altri), il nostro protagonista rimane spiazzato: finalmente si rende conto che "urlare non serve a niente" e che ricorrere a violenza (verbale, in questo caso, visto che va avanti a suon di “GRRR!”) è decisamente controproducente. In una manciata di pagine troviamo una molteplicità di insegnamenti: dall’inutilità delle lamentele e del pensiero negativo (già, perché l’attitudine a lagnarsi innesca un loop infinito di pensieri ossessivi che continuano a riproporsi, ciclicamente, favorendo la tendenza a rimuginare) all’importanza di ammettere di avere un problema e alla necessità di mettersi in discussione, senza nascondersi dietro a inutili vittimismi (sarò davvero un brontolone, visto che tutti lo dicono? Se sì, come posso rimediare?).
Il tema principale del libro, ben evidente sotto strati di grasso e orsi insoddisfatti, è certamente l’aggressività, un tratto sano e diffuso tra i bambini in tenera età. In quest’ottica, Il problema degli orsi brontoloni ci offre una panoramica delle parole tipiche di aggressività, ira e violenza (guerra, attacco, grida, urla, battaglia…), opportunamente nascoste tra le righe. Interessante anche la realizzazione grafica dei brontolii attraverso dei funzionali balloon che rappresentano la rabbia (nuvoletta nera, tipica dei fumetti), come pure l’idea di censurare le parolacce ricorrendo a espressioni volutamente divertenti (perdindirindina, accidentaccio…).
Una chicca che non si può far a meno di apprezzare sono le magliette indossate dall’orso, che traducono i suoi pensieri più profondi, veicolando una seconda storia fatta di slogan e motti spassosi.
A tal proposito, le illustrazioni – dallo stile "cartoonoso" – si caratterizzano per disegni che ricordano i fumetti, colori vivaci e splendide texture. Impossibile non notare l’omaggio allo studio Ghibli (l’ombrello verde che regge l’orso ricorda Totoro – sia per l’oggetto in sé, sia per il sorriso –, come pure la tipica espressione dello spaventapasseri de Il castello errante di Howl).
Unico appunto: forse in fase di revisione della traduzione sarebbe stato opportuno curare maggiormente la metrica, per rendere la lettura più musicale, perché ogni tanto ci si ritrova a “inciampare” (versi più lunghi e versi più corti). Ma è poca cosa: nel complesso, il testo risulta godibile e ben scritto.
In conclusione, Il problema degli orsi brontoloni è un libro spassoso e divertente, immediato e facile da fruire, che veicola messaggi importanti con ironia e semplicità. Il testo in rima agevola ulteriormente l’ascolto, e le illustrazioni, "a tutta pagina" e colorate, permettono ai bambini di seguire facilmente la narrazione orale e rappresentano un “plus” per fratelli/sorelle più grandi, che possono decodificare balloon e magliette presenti nel volume. Efficace il finale, che consente a genitori ed educatori di far riflettere i piccoli lettori brontoloni su una domanda fondamentale: “E se fossero gli altri a brontolare e lamentarsi? E a trattarvi con aggressività? Sareste contenti? Perché?”.
Consigliatissimo!
Particolarità e consigli d'uso
- Indispensabile per insegnare ai bambini cosa siano l’insoddisfazione, il vittimismo, la rabbia e l’aggressività, nonché per spiegare come questi stati d’animo, se esasperati, si ripercuotono sull’equilibrio psichico proprio e altrui, compromettendo le relazioni sociali.
- Ottimo per laboratori didattici incentrati sulle modalità che adottano i bambini per esprimere rabbia, frustrazione e aggressività, e per insegnare l’importanza di trovare una sana valvola di sfogo.
- Utile per lavorare sulle parole della violenza, del litigio, dello scontro, e realizzare insieme un piccolo vocabolario illustrato della rabbia (e magari uno della calma, della disponibilità, della gentilezza).
- Ideale per riflettere con la classe o con i bambini, a casa, sulle regole di comportamento da rispettare per andare d’accordo con gli altri e per indagare quelle situazioni che rendono ciascuno insoddisfatto, lamentoso e aggressivo.
- Indicato come supporto per trattare con delicatezza eventuali problemi di aggressività e negatività nel bambino.
- Si presta in modo particolare per drammatizzazioni grazie alla semplicità dei dialoghi e alla teatralità della storia e dei personaggi.