Il volo di Pon Pon
- Voto:
- (3/5)
- Età consigliata: da 6 a 8 anni
- Editore: Parent Project
- Genere: Educativo
Premessa
Ci sono libri e libri: quelli che nascono semplicemente per intrattenerci e per farci sognare, quelli che vogliono essere letti perché hanno la pretesa di insegnarci qualcosa e, infine, quelli che desiderano divulgare temi non così semplici da trattare. Ecco, forse questi ultimi sono i più difficili da scrivere, come pure da apprezzare.
Affrontare problematiche importanti come la disabilità attraverso un volume per bambini è un’impresa tutt’altro che facile, perché presuppone di riuscire a trasmettere un messaggio in maniera efficace, senza scadere nel banale, nello sdolcinato o nel patetico. Non solo: bisogna riuscire a solleticare la fantasia dei bimbi – ancora troppo piccoli per comprendere in pieno il significato che si cela dietro alla storia – e, allo stesso tempo, fornire ai genitori una metafora efficace attraverso la quale costruire un dialogo costruttivo con i loro piccoli interlocutori.
Ci sono libri, insomma, che si rivolgono soprattutto a mamma e papà e che necessitano di una lettura a più livelli per essere compresi nella loro interezza.
Il Volo di Pon Pon corrisponde alla descrizione.
È un volumetto semplicissimo, amatoriale, nato dalla determinazione, l’impegno e il coraggio di una mamma. Manuela, come tante altre persone, si ritrova ogni giorno a combattere una battaglia tormentata, complicata ed emotivamente impegnativa: il suo bambino più piccolo, Simone, ha la distrofia muscolare di Duchenne. Una malattia rara che impedisce a chi ne viene colpito di muoversi come dovrebbe, porta a una progressiva perdita della deambulazione e, con il tempo, a complicanze molto gravi.
Immaginate, quindi, un bimbo che ogni giorno, a scuola, si trova davanti i suoi compagni che corrono, saltano e giocano come se fosse la cosa più naturale del mondo, mentre lui può farlo per brevissimo tempo e poi è costretto a riposarsi perché sfinito. Basta uno spintone per cadere o il minimo sforzo per sentirsi stanco come dopo una maratona.
Immaginate la difficoltà a interagire con gli altri alunni, lo smarrimento delle maestre nel gestire la situazione; immaginate come ci si può sentire, provate a immedesimarvi e chiedetevi: cosa farei, io, al posto di Manuela, per sensibilizzare la mia piccola comunità su questo tema? Come posso spiegare a grandi e piccini che cosa vive ogni giorno il mio Simone? Come posso far sì che chi mi circonda accolga questa situazione?
Ed ecco la risposta: proviamo con un libro.
Trama
Un tempo, i pinguini sapevano volare. Sfrecciavano sui ghiacci, volteggiando e piroettando come ballerini, e sin da piccoli dovevano andare a scuola e prendere lezioni per imparare a librarsi nel cielo.
Eppure, Pon Pon è diverso da tutti i suoi compagni. Lui, purtroppo, non è in grado di spiccare il volo e ogni giorno gli tocca restare in disparte, in compagnia dell’amico tricheco Pompeo e della sorellina Gomitola. Insieme, nella Valle dei Cristalli, i tre cuccioli costruiscono il loro mondo immaginario, intessuto di colori e fantasia; fino a quando non arriva l’inverno e l’intera comunità di pinguini è costretta a emigrare verso terre più assolate.
Come se la caveranno Pon Pon e la sua famiglia ora che la sola maniera per sopravvivere è volare lontano?
Ma siamo proprio certi che sia l’unico modo? E se invece fosse proprio la diversità la strada giusta da percorrere?
Autore
Hervé Stevenin
Illustratrice
Silvia Vignono
Giudizio
Il Volo di Pon Pon ha una trama modesta e lineare, con illustrazioni altrettanto modeste, amatoriali. In superficie non dice granché, parla di pinguini che imparano a nuotare perché non possono volare. Ma io vi chiedo di guardare il libro con occhi diversi. Di fare uno sforzo d’immaginazione o, se preferite, un esercizio di fantasia. Prima di leggerlo ai vostri bambini, dite loro questa semplice frase: “Fai finta che Pon Pon, il pinguino protagonista, sia un tuo compagno di scuola che ha i muscoletti che fanno i capricci e che gli impediscono di correre come gli altri”. Se partite da questa premessa, l’intera storia risulterà completamente diversa, del tutto trasformata. Ogni singola frase, ogni battuta, ogni parola avrà un nuovo significato, profondo e vibrante.
Allora vi renderete conto di cosa è, davvero, la diversità; non per forza qualcosa da cui fuggire, qualcosa da tenere alla larga, con diffidenza e paura, ma una condizione da cui partire per imparare a sfruttare meglio altre capacità, sviluppare soluzioni alternative e trovare risorse inaspettate. Un esempio? Io ho imparato a scrivere perché mi sono sempre vergognata di parlare. Avendo una voce da tutti ritenuta curiosa e insolita, e un modo di pronunciare le parole impastato e infantile, sono sempre stata bersaglio delle peggiori prese in giro (che perdurano ancora adesso, che ho 28 anni).
Per sopperire a questa diversità, ho trovato un’altra strada: quella della scrittura. Ed è diventato il mio modo più immediato, istintivo e naturale per comunicare. È diventata la mia seconda voce, più importante e preziosa di quella “reale”.
Così fa anche Pon Pon: non può volare come gli altri? Allora impara a nuotare. E questo lo salva, gli permette di sopravvivere, di cambiare il corso non solo della sua esistenza ma anche di quella di ogni singolo pinguino. È sbagliato credere che le strade più battute siano le uniche possibili: ce ne sono tante, tantissime altre che conducono alla stessa meta e che sono soltanto un po’ più in ombra, appena più nascoste e difficili da individuare, ma che una volta imboccate diventano la nostra personalissima maniera di raggiungere il traguardo che ci eravamo prefissati.
Acquistando questo libro contribuirete ad aiutare Parent Project a raccogliere fondi per la ricerca scientifica e permetterete a voi e ai vostri bambini di comprendere meglio, e con assoluta dolcezza, un tema delicatissimo quale è la disabilità.
Per prenotare una copia del libro: Manuela Monticone - Tel: 339/2039855 Email: manumonticone@gmail.com
Una piccola riflessione sulla solidarietà
L’intera comunità di pinguini, prossima a emigrare per l’inverno in cerca di cibo e riparo, tenta di aiutare Pon Pon recando provviste; ma l’unico aiuto che il piccolo può ricevere è da se stesso: deve imparare a convivere con la diversità e trovare il suo percorso, unico e irripetibile, che gli permetta davvero di salvarsi. Non a caso, tutti i pinguini a un certo punto se ne vanno e i soli che restano sono la Mamma, il Papà, Gomitola – la sorellina – e il migliore amico di Pon Pon, Pompeo il tricheco.
Una sottile metafora che ci mostra come, nelle difficoltà, tutti siano pronti a dare una mano ma a conti fatti a rimanere davvero accanto a noi sono solo le persone che più amiamo; e che dovrebbe insegnarci a mostrare meno convenevoli e finta cortesia davanti ai problemi altrui per essere invece maggiormente incisivi, efficaci e concreti.
Consigliato!
Particolarità e consigli d’uso
- Ideale come lettura scolastica da affrontare insieme, in classe, per sensibilizzare i bambini sul tema della distrofia di Duchenne e, in generale, sulle malattie fisicamente invalidanti.
- Ottimo come spunto per affrontare la problematica della diversità, della solidarietà e approfondire il discorso di come il diverso possa rivelarsi un modo nuovo e inaspettato di scoprire il mondo e di trovare soluzioni alternative per superare gli ostacoli.
- Interessante per sviluppare il tema della capacità di adattarsi, di trasformare una difficoltà in un’opportunità, di volgere una situazione svantaggiosa in un’occasione di riscatto e di innovazione.
Se avete gradito questa lettura vi consiglio Carlo alla scuola per draghi (Giunti Editore).
Per approfondimenti sulla distrofia di Duchenne e su Parent Project cliccate qui.
Grazie a Manuela per aver contribuito a realizzare questa recensione con le preziose informazioni sulla distrofia di Duchenne!