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Io dormo da solo

  • Voto:
  • (4/5)
  • Età consigliata: da 0 a 6 anni
  • Editore: Valentina Edizioni
  • Genere: Educativo | Narrativa

Trama

Il fatidico momento è arrivato: oggi mi hanno detto che sono grande abbastanza per iniziare a dormire nel letto da solo. Che spiritosi! Da solo? Chi me lo fa fare? Dopotutto, il lettone di mamma e papà è molto più morbido del mio. È molto più caldo del mio. È molto più coccoloso e accogliente del mio. È molto più molto del mio. Come dite? Che non ho mai provato a dormire da solo? E quindi non posso saperlo? Uhm. In effetti… Uff, e va bene, ma faccio un solo tentativo, vi avverto! Uno di numero! Giusto giusto per dimostrarvi che ho ragione io e che… ehi, ma questo lettino è davvero favoloso!

Autrice

Laureata in giurisprudenza, con un passato da credit manager alle spalle, Irene Marzi oggi è libera professionista e si occupa di consulenze in ambito amministrativo e di gestione social.
Autrice di numerosi libri, è conosciuta sul web per aver fondato il celebre blog Bimbi Creativi, dedicato ad attività creative, giochi, lavoretti e al mondo della maternità.

Illustratrice

Nicoletta Manno, illustratrice, ha realizzato le tavole di questo volume in occasione del corso di Illustrazione per l'infanzia nell'ambito della triennale in Illustrazione e Animazione presso l'Istituto Europeo di Design.

Giudizio

Ebbene sì, cari genitori, vi tocca: prima o poi arriva il giorno in cui i vostri bambini diventano un po’ troppo grandi per dormire nel lettone con voi. E non soltanto a causa delle soavi gomitate, del cuscino pieno di bava o degli adorabili calci che vi tocca sopportare. Ma proprio per una questione naturale di distacco, fisico e psicologico.
Facile a dirsi e impossibile a farsi, risponderete voi, ormai sconfortati dagli innumerevoli tentativi falliti e con gli occhi gonfi di sonno: mica tutti i bambini sono favorevoli all’idea di dormire da soli. Anzi, in molti casi capricci, rappresaglie e visite indesiderate al lettone diventano la quotidianità. Per fortuna, Irene Marzi e Nicoletta Manno ci offrono un valido strumento che può salvare la vita (oltre che cancellare occhiaie e nottatacce insonni).

Io dormo da solo è una di quei libretti dall’indubbia utilità pratica: infatti, serve per convincere i piccoli lettori che il loro lettino non è niente male. È un posto accogliente, tanto quanto il lettone dei genitori (se non di più). Ma state attenti, i bambini mica si fanno ingannare. Per ottenere l’effetto sperato bisogna essere moolto persuasivi. Ecco perché l’autrice utilizza numerosi stratagemmi narrativi che di certo hanno la loro efficacia: tanto per cominciare, il punto di vista adottato nel testo è quello del lettino. Già, a parlare in prima persona non è – come ci si potrebbe aspettare – il bambino che fatica a prendere sonno, bensì il lettino stesso. Un lettino che dapprima non vede l’ora di abbracciare il suo proprietario e che poi finisce con il sentirsi solo e abbandonato quando questi preferisce dormire nella camera di mamma e papà.
Mille punti per l’idea di affidare la voce narrante al letto: entriamo subito in empatia con lui. E subito ci è simpatico, quindi ci si stringerà un po’ il cuore al pensiero di lasciarlo solo per tutta la notte…

Ma il delicato lavoro psicologico della Marzi non finisce qui. Per convincere i bambini della bontà della “nanna da soli” bisogna indurli a pensare alla cameretta come a un luogo accogliente, pieno di facce amiche, di oggetti conosciuti. Ecco quindi che in Io dormo da solo abbiamo una serie di personaggi secondari che affiora tra le pagine, pronta a rendere consapevoli i piccoli lettori della propria presenza: lampadari, cassettiere, tappeti, bambole, peluche… Oggetti connotati positivamente, perché colorati, morbidi, luminosi. Ognuno di loro ha un nome, ognuno è animato e dotato di parola, in modo che da anonimi e sconosciuti gli elementi d’arredo diventino parte integrante della combriccola di amici che ci aspetta quando andiamo a dormire.

A proposito di andare a dormire… Una delle tecniche per favorire il progressivo abbandono del co-sleeping è proprio quella di creare una routine per la nanna. Un certo numero di azioni sempre uguali da ripetere ogni sera, prima di coricarsi. L’autrice, in sottofondo, ce ne dà un assaggio; e così, tra le pagine, troviamo la luce che viene spenta, dopo la cena. L’acqua che viene aperta, quando ci si lava i denti. La voce di mamma e papà che legge la storia della buonanotte… Indizi di tutti quei passaggi necessari per giungere al momento del riposo, e che sono da ripetere quotidianamente, con regolarità.

In questo albo illustrato abbondano i verbi come “abbracciare”, “coccolare”, e aggettivi come “morbido”, “caldo”, “coccoloso”. Un caso? Non scherziamo! Sono tutti sostantivi scelti con cura, capaci di trasmettere messaggi positivi e la promessa di un rifugio ovattato, tiepido e intimo in cui accoccolarsi per la notte. Una promessa non da poco, per un bambino restio ad andare a dormire da solo.

Anche il senso di colpa gioca la sua parte, in modo egregio: a un certo punto leggiamo che è il lettino a sentirsi solo e a non riuscire a dormire. "Ehi! Come sarebbe a dire? Quindi, se preferisco il lettone di mamma e papà, nella mia cameretta ci sarà un lettino che piange e non chiude occhio? Inammissibile, per un bambino di buon cuore come me!"

Infine, la Marzi infila qua e là alcuni “buoni consigli” per rendere il lettino davvero irresistibile: dal cambiare le coperte mettendo quella con la fantasia preferita dal pargoletto al riempire il letto con i peluche favoriti.

Io dormo da solo si rivela una lettura piacevole, ben congeniata, ricca di sottili allusioni e riferimenti – psicologici e non – che contribuiscono a rendere il lettino una figura positiva nell’immaginario dei più piccoli, un luogo appetibile in cui riposare, perché dotato di personalità e ricco di elementi amichevoli. Il lessico è stato scelto con cura, le illustrazioni, minimaliste e dalle tinte gradevoli, si caratterizzano per uno stile pulito e incisivo. Apprezzabile il titolo, in prima persona e con l’"io" centrale, come l’egocentrismo dei bambini in tenera età, che suona come un ordine imperioso o forse una promessa: “Io dormo da solo!”.

Consigliatissimo!

Particolarità e consigli d'uso

  • Indispensabile per avvicinare i bambini a dormire da soli, nel proprio letto, e per allontanarli gradualmente dal co-sleeping, favorendo il distacco fisico e psicologico dai genitori durante il sonno.
  • Ottimo per stabilire una routine della nanna e guidare i più piccoli a compiere con regolarità tutti quei passi che conducono al momento del riposo.
  • Ideale per parlare di responsabilità, crescita e autonomia, come pure per trattare temi quali la pulizia, l’igiene personale, il prendersi cura di sé, l’importanza della regolarità nel sonno e nell’alimentazione.
  • Indicato come lettura prima di andare a dormire, magari animando gli arredi (coperte, cuscino, letto...) e i giocattoli presenti nella stanza.
  • All'interno della scuola dell'infanzia: si presta a drammatizzazioni di gruppo in occasione di un modulo ad hoc dedicato alla nanna.

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