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Io non parto più

  • Voto:
  • (4/5)
  • Età consigliata: da 6 a 10 anni
  • Editore: Momo Edizioni
  • Genere: Educativo | Narrativa

Trama: di cosa parla Io non parto più?

Della cicogna Daisy, che vive in Olanda insieme a Sandy, sua mamma adottiva, tra biciclette, impermeabili gialli e mulini a vento. Un giorno per le cicogne arriva il momento di migrare verso l'Africa, ma Sandy è ormai vecchia e non se la sente di affrontare un simile viaggio. Cosa farà Daisy? E quali meraviglie potrebbe scoprire se alla fine decidesse di prendere il volo?

Cosa mi è piaciuto di questo libro?

Il fatto che tratta il tema della migrazione, prima di tutto, e lo fa in un modo interessante e insolito perché parla di migrazione "al contrario", rispetto a come siamo abituati a immaginarla noi occidentali: le cicogne partono dall'Europa per raggiungere l'Africa e non viceversa. Questo abile ribaltamento, che riguarda prettamente l'etologia animale, è in realtà un utile escamotage per far capire ai giovani lettori il concetto di migrazione, nella sua pura accezione. Raccontare gli spostamenti ricorrenti degli uccelli per questioni ambientali si rivela quindi un modo efficace per introdurre i bambini a un tema attualissimo e, in qualche modo, aiutarli a entrare nell'ottica che spostarsi da un luogo all'altro è un comportamento del tutto naturale, insito nel DNA della maggior parte dei viventi.

A questo proposito, ho apprezzato molto le remore di Daisy a lasciare la propria madre, una delicata metafora che concorre a farci sentire più vicini a tutti coloro che, per sopravvivenza o estrema necessità, si ritrovano a dover abbandonare l'amata famiglia e la terra d'origine. Un insegnamento prezioso, che aiuta a comprendere meglio le ragioni che portano i migranti (di qualsiasi specie) a spostarsi. Struggente il passaggio in cui Daisy deve salutare Sandy: ricorda, in un certo senso, il viaggio della speranza di tanti bambini che devono separarsi dalle proprie famiglie per partire alla volta di un futuro migliore. In tal senso, la scena del minareto e del forte canto che costringe le cicogne ad atterrare riporta alla mente i naufragi dei profughi e le sirene delle navi delle forze dell'ordine.

Un altro messaggio che ho amato particolarmente è quello dell'importanza di crescere, di diventare grandi. Daisy spicca il volo e si lancia verso l'ignoto, pronta a esplorare il mondo con le proprie zampe. Un'immagine che ci riporta istintivamente al momento in cui si decide di cercare un luogo in cui costruire il proprio nido per diventare adulti, indipendenti, autosufficienti.
Bello il riferimento al filo rosso: simbolicamente, il pegno, il ricordo di chi è lontano, un oggetto caro che rappresenta il luogo da cui si è partiti e a cui sempre si può far ritorno.

In questo senso, Daisy incarna la giovinezza e la voglia di partire, una figura ben diversa da quella di Sandy, che ormai è troppo anziana per affrontare una simile fatica. Troviamo quindi in Daisy una protagonista combattuta tra coraggio, desiderio di scoperta, e, allo stesso tempo, paura, limiti, dipendenza dalla confort zone che la induce a restare. La fine del suo viaggio, metaforico e reale, avviene quando lei comincia a guardare le cose da un’altra prospettiva (città dall’alto), perché ormai è cresciuta e quindi è in grado di prendere la sua prima, vera decisione da adulta.

Molto interessante anche il tema del viaggio: suggestivi i riferimenti ad Alberobello e a Marrakesh, così come la sensazione di volare insieme a Daisy e le altre cicogne e di poter lanciare uno sguardo curioso a luoghi tanto affascinanti quanto sconosciuti. In questo senso, il viaggio non è soltanto il transito da un posto all'altro ma un'avventura, una scoperta continua. Non è la destinazione che conta, ma il percorso intrapreso per arrivarci (in questo caso, la scelta di abbandonare il nido materno e di diventare grandi). Metaforicamente, il viaggio ci porta dove non pensavamo che ci saremmo stabiliti (o dove non pensavamo che saremmo arrivati da soli, psicologicamente ed evolutivamente). Da sottolineare come in ogni luogo straniero finiamo sempre per trovare qualcosa che ci riporta alla terra natia, che sa di "conosciuto", come se in realtà tutto il mondo fosse casa (i trulli, che sembrano nidi rovesciati; il minareto, che pare una sveglia…).

Una nota di apprezzamento va poi alle illustrazioni: quella di Ginevra Vacalebre è una matita immaginifica, che parla la lingua dei bambini, con stili ibridi che si mescolano dando vita a tavole semplici, volutamente infantili, evocative. Gradevolissimo il contrasto visivo tra i colori forti, il bianco delle cicogne e il nero del cielo stellato, che ben traduce le atmosfere esotiche che si respirano nell'albo. Da apprezzare la narrazione parallela Sandy/Daisy, che procede anche in modo visuale, con le illustrazioni: a volte il testo fa una domanda e il disegno risponde, in un dialogo coinvolgente e dinamico.

Infine, una nota di apprezzamento va a Carolina Germini per aver scelto di ambientare il libro in Olanda, località di cui poco si legge negli albi illustrati italiani, e per aver tratteggiato il delicato, genuino e appassionato personaggio del signor Adam, che se anche è sempre distratto si rivela molto attento all’ecologia e ad aiutare gli animali (in effetti, il colore del suo impermeabile – così come i messaggi di cui l'uomo si fa portavoce – rimanda subito a Greta Thunberg).

Unica pecca, a mio avviso, è il finale, che meritava uno sviluppo maggiore, soprattutto per quanto riguarda la figura di Sandy, e che forse risulta un pochino "appeso" (ma si tratta del mio gusto personale).

Didattica: come usare il libro a casa e a scuola

Oltre che per introdurre efficacemente il tema della migrazione, Io non parto più è un ottimo spunto di partenza per raccontare ai bambini come gli animali possono vivere in armonia insieme all’uomo, come pure per sensibilizzarli al tema delle specie in pericolo di estinzione e per approfondire nozioni di etologia: dove vivono le cicogne, come si comportano, quando e dove migrano.

Giudizio in due parole

Io non parto più è un albo illustrato di piacevole lettura, che affronta temi importanti quali la migrazione, il rispetto per l'ambiente e l'importanza di crescere. Una metafora interessante del diventare grandi e dell'imparare a cavarsela con le proprie forze. Gradevoli le illustrazioni e i giochi di colore che restituiscono alle pagine quell'atmosfera un po' esotica e un po' cosmopolita che ben incarna lo spirito del viaggio.

Consigliato!

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