La strada per casa
- Voto:
- (4/5)
- Età consigliata: da 5 a 8 anni
- Editore: Alpes Italia
- Genere: Educativo
Trama
Gaia non è ancora nata: si trova da qualche parte, su una stella, in attesa di venire al mondo. I suoi genitori ce la mettono tutta, ma c’è sempre qualcosa che non va: a volte è l’ovetto della mamma a essere stanco, altre il semino di papà, altre ancora tutti e due. Per non parlare di quando la pancia della mamma proprio non ne vuole sapere di collaborare! Un bel guaio, e nel frattempo Gaia è sempre più impaziente… Tocca rivolgersi a un mago, che vive molto lontano ma che potrebbe essere l’unico in grado di risolvere tutti questi problemi: attraverso il suo frigorifero prodigioso, l’ovetto e il semino riusciranno a incontrarsi? E Gaia, ce la farà a scendere dalla sua stella?
Autrice
Francesca Emili, romana di nascita ma veneziana d’adozione, è una psicologa dello sviluppo e dell’età evolutiva. Si occupa di mediazioni familiari, di consulenze tecniche e valutazioni in ambito psicologico, nonché nell’organizzazione di gruppi di sostegno, con particolare attenzione a tutto ciò che riguarda le famiglie in difficoltà e la genitorialità. Tra le altre cose, è anche Giudice Onorario della Corte d’Appello di Venezia.
Qui trovate tutte le informazioni su di lei.
Illustratrice
Annamaria Carelli, in arte Aria, è un’artista napoletana. Ama la musica, i libri, la poesia. Dopo il diploma all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, si specializza in product design allo IED di Milano, città dove attualmente vive e lavora. Per avere un assaggio delle opere che realizza, visitate il suo sito.
Giudizio
Ho scelto di recensire questo libro perché è molto particolare. Una lettura che non capita tutti i giorni, visto che tratta un tema delicato e poco conosciuto: la fecondazione assistita.
Per farlo, l’autrice sceglie di raccontare la storia di Gaia, una bambina che ancora non è nata e che si trova su una “stella”. Poiché La strada per casa è un testo di impronta scientifica, ho deciso volutamente di interpretare la stella da cui proviene Gaia come una metafora dell’ignoto, di ciò che si cela prima della nascita e dopo la morte; la non-esistenza, il non-esserci (e invito anche voi a fare altrettanto, senza cercare spiegazioni occulte o pseudoscientifiche, perché non è questo lo scopo del libro). Credo che sia un modo efficace per trasmettere il concetto del “non esistere” a bambini in tenera età che faticherebbero, altrimenti, a comprenderlo (stella = qualcosa di remoto, distante, fuori dalla nostra portata, su cui possiamo solo interrogarci visto che le distanze spaziali e temporali sono inafferrabili dalla nostra mente, un po’ come il concetto stesso di non-vita).
La “stella” rappresenta anche l’idea, la pura concezione mentale: il desiderio di avere un figlio, una maternità che è nell’intelletto ma concretamente ancora non esiste. In effetti, in parecchie pagine testo e illustrazioni suggeriscono che Gaia sia un pensiero fisso dei genitori, e che pur non essendo la bambina ancora nata la sua presenza immaginaria li accompagni durante il quotidiano.
Interessante anche notare la parte che riguarda il viaggio intrapreso per recarsi dallo specialista della fecondazione assistita: un percorso lungo (e la lunghezza ne fa intuire la difficoltà), in cui i futuri genitori devono ricorrere a un gran numero di mezzi di trasporto (questo, forse, a indicare la necessità di recarsi all’estero, perché in Italia la legislazione relativa alla fecondazione assistita prevede numerose restrizioni).
Oltre al tema interessante e coraggioso di cui La strada per casa si fa portavoce, l'albo si caratterizza per illustrazioni di grande qualità. La matita di Annamaria Carelli dà vita a uno stile elegante e persuasivo, che esprime una personalità forte e innovativa. Alcuni disegni non possono che suscitare ammirazione, soprattutto per l’audacia delle soluzioni che l’artista è riuscita a trovare e a proporre. I colori sono usati con sapienza e creano armonie gradevoli alla vista, con l’utilizzo ricorrente di tinte calde (rosa, rosso, arancione) che ripropongono, in qualche modo, le tonalità strettamente legate alla gravidanza, trasmettendo al lettore la sensazione di trovarsi all’interno del corpo umano (e, in particolare, della pancia della mamma). Da sottolineare, poi, come vi sia un maggior ricorso a toni freddi nella prima parte del libro (quando gli aspiranti genitori incontrano problemi a concepire) che via via diventano più caldi e festosi man mano che la fecondazione assistita va in porto, fino ad arrivare all’epilogo, un tripudio di luce.
Ottimi gli spunti, didattici e non, proposti dal testo: si può parlare ai bambini di fecondazione, di ovuli e spermatozoi, ricorrendo alla semplice ma efficace semplificazione di “ovetti” e “semini”, termini noti ai più piccoli che sin dalla scuola dell’infanzia imparano ad avere a che fare con semi e uova. Un valido spunto per spiegare ai giovani lettori da dove “arrivano” i bambini (chiarendo, quindi, che la stella è solo una metafora), in che modo avviene la gestazione (dopotutto, Gaia trascorre ancora nove mesi nella pancia della mamma prima di venire al mondo) e per parlare in modo approfondito di scienza.
A proposito di scienza, l’unica pecca del libro risiede proprio qui, nell'immagine che si dà dello scienziato: credo che sia pericoloso paragonare il medico che si occupa di fecondazione assistita a un mago, soprattutto in un'epoca tristemente nota per pseudoscienze e fake news. Questo può causare confusione nei più piccoli e indurli erroneamente ad associare la scienza all’occulto e al soprannaturale. Da editor, quindi, avrei fatto riflettere l’autrice sulla possibilità di sostituire il personaggio del mago con uno più autorevole dal punto di vista scientifico.
Nel complesso, comunque, La strada per casa è un libro audace ed educativo che permette di veicolare con facilità messaggi scientifici e psicologici complessi basandosi su un apparato illustrativo di tutto rispetto.
Consigliato!
Particolarità e consigli d'uso
- Utile supporto per maestri e insegnanti per introdurre temi quali il concepimento, la fecondazione, la gestazione.
- Ottimo per parlare di famiglia, di cosa significhi essere figli e genitori, di adozione, di famiglie allargate, di divorzi e separazioni. In particolare, si può approfondire il tema del sentimento di appartenenza a un nucleo famigliare, specificando che nella crescita di un figlio l’aspetto biologico è irrilevante rispetto a quello umano.
- Indispensabile per spiegare con tatto e delicatezza cosa significhi essere nati da fecondazione assistita e affrontare eventuali paure e pregiudizi sul tema, nonché per sfatare il mito che i bambini che nascono in questo modo siano “diversi”.
- Indicato per intraprendere conversazioni sull’importanza della scienza, sulle conquiste mediche e scientifiche, sull’impatto che queste hanno sull’uomo e sulla qualità della vita.