Il Piccolo Principe
- Voto:
- (5/5)
- Età consigliata: da 10 a 18 anni
- Editore: Bompiani
- Genere: Avventura | Classici
Avvertenza
Segnalo di aver letto la versione in lingua originale del libro, edita dalla Gallimard in francese, pertanto ignoro come sia la traduzione italiana della Bompiani.
Descrizione
Seppur siano tanti i libri che vengono pubblicati ogni anno, risultano in numero piccolissimo quelli che lasciano un segno in noi che li leggiamo. Ciascuno, a seconda del suo gusto, tenderà ad affezionarsi di più o di meno a una storia e potrebbe passare ore a discutere con gli altri sostenendo che la sua preferita è la più emozionante o commovente o appassionante mai sperimentata. Eppure, ci sono volumi che mettono d'accordo tutti, che sono riconosciuti universalmente come piccoli tesori letterari, capolavori dotati della capacità di non passare mai di moda, di non essere mai dimenticati, di continuare a brillare anche quando sono ormai trascorsi anni (o secoli) dalla loro pubblicazione. Così è per Il Piccolo Principe, un libro che tutti conoscono anche senza averlo letto, per via delle continue citazioni, riferimenti, metafore che le sue pagine tramandano alla nostra cultura orale e scritta. Un libro che in tanti liquideranno con supponenza e banalità etichettandolo "per bambini" e che invece, oltre a rappresentare una lettura dolce e commovente per i più piccoli, si rivolge quasi esclusivamente agli adulti, per insegnare loro che l'infanzia è una stagione vissuta da chiunque di noi. E che chiunque di noi dovrebbe ricordare e riassaporare, per riuscire a capire chiaramente ciò che davvero è essenziale nella vita.
Trama
Il protagonista del romanzo è un aviatore che precipita nel deserto, con il suo aereo guasto e appena una settimana a disposizione per ripararlo prima di terminare ogni scorta d'acqua: un accadimento curioso e poco frequente, senza alcun dubbio. Eppure, ciò che davvero è straordinario deve ancora avvenire: il Piccolo Principe, un delicato personaggio dai capelli dorati, camminando tra dune e sabbia s'imbatte nello sfortunato aviatore e, senza preamboli né spiegazioni, gli fa una richiesta del tutto inaspettata: «Per piacere... disegnami una pecora!» Capirete anche voi la sorpresa e lo sconcerto del nostro eroe: che cosa ci fa un bambino sperduto nel deserto, apparentemente in ottima salute e per niente provato dal clima inospitale, e soprattutto a cosa diamine potrebbe servirgli l'illustrazione di un ovino?
Chiederglielo è oltremodo impensabile, visto che questo singolare fanciullo non risponde a nessuna domanda e passa invece il suo tempo a farne agli altri... E in effetti, non ci vuole molto per scoprire che il Piccolo Principe non è una creatura ordinaria, ma che proviene da un pianeta molto lontano dal nostro, talmente minuscolo da celarsi tra migliaia di stelle; un pianeta in cui non c'è nessun altro al di fuori di lui, in cui crescono pericolosi baobab che bisogna estirpare prima che occupino tutta la superficie calpestabile, un pianeta in cui si trovano tre vulcani tanto piccini da arrivare al ginocchio e in cui cresce una splendida, luminosa rosa il cui seme è giunto al Piccolo Principe proprio dalla Terra, grazie a un soffio di vento...
Che cosa ci fa il principino sul nostro suolo, vi chiederete? Ebbene, lui è in cerca della cosa più preziosa e indispensabile che esista nell'universo: un amico. Riuscirà a trovarlo, nonostante abbia già visitato tanti altri pianeti? E che ne sarà di lui? E del nostro aviatore? Dopo aver letto la fine de Il Piccolo Principe non riuscirete più a guardare né il cielo né il mondo con gli stessi occhi. Avrete necessariamente bisogno del cuore.
Autore
Antoine de Saint-Exupéry è stata una figura unica del suo genere. Nato nel 1900 a Lione, in Francia, da sangue aristocratico, seppur perda il padre ancora bambino trascorre un'infanzia felice e benestante. A ventuno anni svolge il servizio militare presso il reggimento di aviazione di Strasburgo, divenendo pilota. Dopo molteplici lavori, tra cui il trasporto aereo della posta in Sud America, attraverso le Ande, allo scoppio della seconda guerra mondiale entra a far parte dell'aviazione militare e compie diverse missioni. Nel 1944, un solo anno dopo la pubblicazione de Il Piccolo Principe (1943) – tradotto in oltre duecentocinquanta lingue –, Antoine de Saint-Exupéry muore in circostanze misteriose, presumibilmente abbattuto dai tedeschi durante una traversata aerea del Mar Tirreno. Per una biografia completa consiglio il sito ufficiale dedicato all'autore.
Giudizio
Il Piccolo Principe è un'opera dolce e poetica, commovente e filosofica. La storia certamente piace ai bambini, in particolare grazie agli splendidi acquerelli illustrati dallo stesso autore, ma è più che altro un pubblico di ragazzi e adulti il reale destinatario, in grado di decifrare tutte le interpretazioni, infinite e soggettive, che si nascondono tra le righe. Consiglio di regalare questo libro ai vostri figli o nipoti quando hanno circa dieci anni e di farglielo rileggere più volte nel corso della loro vita, sia da adolescenti che poi da "grandi", in modo che possano rendersi conto degli svariati livelli di lettura che offre e delle riflessioni, delicate e profonde, sollevate da Antoine de Saint-Exupéry.
Il tema portante dell'intera narrazione è il binomio solitudine-amicizia, la fuga del Piccolo Principe dal suo pianeta, in cui vive solo, per ricercare un amico e scoprire che cosa questa parola significa, che cosa rappresenta. Il viaggio tra la vanità e il materialismo dell'uomo, in cui ogni stereotipo della società moderna occupa un pianeta a sé (dal re che governa solo se stesso al vanitoso che non ha nessuno che l'ammiri, dall'ubriaco che beve per dimenticare la vergogna dell'alcolismo al businessman che pensa solo a fare soldi...), mette ancor più in risalto la cecità degli uomini davanti non solo alla loro solitudine ma anche ai veri valori della vita, a ciò che davvero è importante. Celebrissima è la citazione di questo volume in cui la volpe, il mentore del Piccolo Principe, colei che gli insegna cosa significhi "addomesticare" qualcuno, legarlo a noi in modo indissolubile e inscindibile, rivela al nuovo amico il segreto dell'esistenza umana, ovvero che l'essenziale è invisibile agli occhi, che non si vede bene se non con il cuore. Ciò che veramente è importante, ciò che conta, che lascia qualcosa dentro di noi, che rende la vita degna di essere vissuta e colma la nostra anima non è niente di materiale, bensì sono i rapporti con gli altri, i momenti e i ricordi delle esperienze vissute insieme, dall'amore (rappresentato dalla rosa di cui il Piccolo Principe si prende cura) all'amicizia (rappresentata dalla volpe e dall'aviatore, nonché dall'acqua che quest'ultimo offre al bimbo nel deserto, frutto del suo sudore, della loro passeggiata sotto alle stelle, del loro stare insieme, nutrimento per il cuore).
Le metafore, le immagini, i sottointesi che si possono interpretare sono talmente numerosi in questo libro che pur tentando di elencarli non si riuscirebbe a esaurirli. Il Piccolo Principe, colui che incarna l'infanzia, proprio come il Peter Pan di Barrie, è un personaggio delicato e surreale, dolce e sfuggente, così intensamente autentico, fantasioso, ingenuo che rappresenta ogni bambino mai nato, ogni bambino ora adulto che sta leggendo, in grado di guardare oltre le cose, oltre i pregiudizi, i preconcetti, i vizi, l'aridità (del deserto, appunto) che contraddistingue la vita di quanti sono ormai cresciuti e, perduta ogni immaginazione e ogni capacità di vedere il meraviglioso nell'ordinario, vanno adesso a infoltire le fila degli adulti. Immaginazione, sì, che Antoine de Saint-Exupéry, con il suo stile a un tempo ironico e poetico, divertente e nostalgico, elogia e racconta a partire dai disegni del protagonista (il Piccolo Principe è l'unico che riesce a cogliere il vero significato del disegno del boa che mangia un elefante, laddove gli adulti vedono solo un cappello), sottointendendo che i bambini guardano il mondo con il cuore, capiscono che ciò che conta è la semplicità, l'autenticità dei rapporti, lo splendore della natura, la vita con la V maiuscola, non viziata dal materialismo e dai cattivi sentimenti. Non per niente, i personaggi a cui l'autore dà voce sono un bimbo, una volpe (dunque gli animali, creature con cui i più piccoli nell'infanzia creano legami fortissimi, istintivi, primordiali), una rosa (simbolo della natura, della terra, oltre che della figura femminile).
Consiglio mille volte la lettura di questo capolavoro, non solo per commuoversi con una storia senza tempo e un protagonista che lascia un segno incancellabile dentro di noi, ma anche e soprattutto per educarsi all'amicizia e a trovare nella vita, nel mondo, quell'essenziale che si raggiunge solo con il cuore.
Consigliatissimo!
Particolarità e consigli d'uso
- Libro da regalare per qualsiasi occasione e da custodire con cura nella propria libreria.
- Indicato come lettura da leggere in classe o da assegnare durante le vacanze, in particolare ai ragazzi delle medie.
- Ottimo testo da confrontare e leggere in lingue diverse (mi riferisco in particolare alla traduzione dal francese all'italiano), che consiglio caldamente per le lezioni di francese.
- Ideale per introdurre dibattiti legati alla filosofia, al senso della vita, eventualmente alla religione.
- Buon punto di partenza per temi legati a ciò che è davvero importante per noi, all'amicizia, alla natura, agli animali, ai viaggi fisici e introspettivi.
- Si presta per rappresentazioni teatrali, giochi a tema, laboratori sui pianeti e le stelle, sul disegno e gli acquerelli.
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